Guerra in Sudan
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Agosto 28, 2024Il 16 luglio 1994 venne dichiarata la fine della guerra in Ruanda e di uno dei genocidi che hanno caratterizzato il XX secolo. In tre mesi morirono tra 800 mila e 1,2 milioni di persone, su una popolazione di circa 7 milioni, per la gran parte uccise a colpi di machete o mazze chiodate. La stragrande maggioranza delle vittime erano appartenenti all’etnia Tutsi, ma furono colpite anche non poche persone Hutu o di altri gruppi etnici, perché ritenute troppo moderate verso i Tutsi.
Il paese ha intrapreso un percorso di riconciliazione e sviluppo economico, con l'aiuto della Chiesa cattolica. Sono stati implementati programmi educativi e tribunali comunitari per superare l'odio etnico e promuovere l'unità nazionale. Nonostante i progressi, il Ruanda affronta ancora sfide come il trauma persistente e occasionali episodi di violenza.
Nell'articolo di Caritas Italiana si racconta il Ruanda 30 anni dopo il genocidio attraverso la voce di don Oscar Kagimbura, segretario generale di Caritas Ruanda: "la sfida a lungo termine è quella di guarire dal trauma delle atrocità, un processo che dovrà continuare a lungo".
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