Alla scoperta dei superpoteri: laboratorio creativo a Casa di Sara
Gennaio 25, 2025La guerra in Sudan non accenna a fermarsi e le conseguenze per la popolazione sono devastanti. Durante l’Angelus di domenica scorsa, Papa Francesco ha lanciato un accorato appello per Sudan e Sud Sudan, esortando alla pace e alla solidarietà:
“Il conflitto in corso in Sudan, iniziato nell’aprile 2023, sta causando la più grave crisi umanitaria nel mondo, con conseguenze drammatiche anche nel Sud Sudan. Sono vicino alle popolazioni di entrambi i Paesi e le invito alla fraternità, alla solidarietà, ad evitare ogni sorta di violenza e a non lasciarsi strumentalizzare. Rinnovo l’appello alle parti in guerra in Sudan affinché cessino le ostilità e accettino di sedere a un tavolo di negoziati. Esorto la comunità internazionale a fare tutto il possibile per far arrivare gli aiuti umanitari necessari agli sfollati ed aiutare i belligeranti a trovare presto strade per la pace.”
Il conflitto sudanese, scaturito nell’aprile 2023 dalla lotta di potere tra due generali ex-alleati, ha raggiunto proporzioni disastrose. Oltre alla violenza inflitta alla popolazione civile, la guerra ha scatenato quella che l’ONU definisce “una crisi umanitaria di sconvolgenti proporzioni”. Più della metà della popolazione – 26,5 milioni di persone – è in grave carenza di cibo, e oltre 8 milioni sono sull’orlo della catastrofe umanitaria.
Le condizioni più disperate si riscontrano nel Darfur settentrionale, dove centinaia di migliaia di persone stanno già morendo di fame. Secondo l’UNICEF, senza un intervento urgente, nel 2025 circa 770.000 bambini sotto i cinque anni potrebbero essere vittime di malnutrizione mortale. Tuttavia, gli aiuti umanitari restano ostacolati dall’insicurezza e dalla scarsità di fondi da parte della comunità internazionale.
Il conflitto ha generato un numero record di sfollati: 12,5 milioni di persone, di cui 9 milioni rimasti all’interno del Paese e 3,5 milioni fuggite nei Paesi vicini, tra cui Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Libia e Repubblica Centrafricana.
La situazione è critica anche in Sud Sudan, uno dei Paesi più poveri al mondo, che sta accogliendo oltre un milione di rifugiati provenienti dal Sudan. La maggioranza sono sud-sudanesi che, dopo essere emigrati per sfuggire alla guerra e alla povertà, si trovano nuovamente costretti a fuggire. Le aree di confine sono colpite da una grave epidemia di colera, aggravando ulteriormente le condizioni dei profughi.
Caritas Italiana è in prima linea nel supporto alle popolazioni colpite. Sin dall’inizio della crisi, l’organizzazione ha avviato un piano di aiuti su vasta scala, offrendo sostegno economico, accesso all’acqua, interventi igienico-sanitari e protezione contro la violenza di genere. Finora, Caritas Italiana ha assistito oltre 20.000 persone in Sudan e nei Paesi vicini, come Ciad ed Egitto. In totale, più di 40.000 persone hanno beneficiato degli aiuti.
Nel Sud Sudan, Caritas sta intervenendo con misure specifiche per affrontare la crisi alimentare e sanitaria, nonostante le risorse limitate e le difficoltà operative. Fino ad oggi, Caritas Italiana ha stanziato oltre 1 milione di euro per la crisi sudanese, aggiungendo recentemente altri 250.000 euro per gli aiuti in Sud Sudan.
Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, ha sottolineato:
“Il conflitto in Sudan, pur nella sua assoluta gravità, fa parte di quelle che chiamiamo ‘guerre dimenticate’. Non solo perché raramente ne troviamo notizia in prima pagina, ma perché sentiamo queste realtà lontane, non solo fisicamente. Ma possiamo fare qualcosa anche noi.”
Caritas Italiana si unisce agli appelli per un cessate il fuoco immediato, la cessazione della fornitura di armi e il finanziamento urgente del Piano di Risposta Umanitaria delle Nazioni Unite per il 2025.
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