La storia

L’attenzione della Caritas Diocesana di Velletri-Segni per le persone in esecuzione penale e per le loro famiglie comincia con la nascita della Casa di Accoglienza San Lorenzo nel 2005. Negli anni sono state proposte offerte ed opportunità a persone in esecuzione penale, dentro e fuori dal carcere, alle loro famiglie, alle persone ex detenute e all’intera comunità. La Fondazione Caritas Velletri-Segni collabora con l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna per il Lazio, Abruzzo e Molise, con il quale è in vigore un protocollo, operativo dal febbraio 2019.

Reinserimento sociale e lavorativo 

  • Sostegno alla formazione lavorativa teorica e pratica; 

  • Sostegno all’avvio dell’attività lavorativa autonoma;

  • Promozione della partecipazione alla vita della comunità locale;

  • Creazione di una rete di aziende disposte ad offrire un’opportunità formativa alle persone in esecuzione penale.

Ospitalità

  • Accoglienza, in appartamenti appositamente destinati, di persone detenute e dei loro familiari durante i permessi premio;

  • Ospitalità in coabitazione di persone che scontano misure cosiddette “di comunità”, ovvero periodi di pena che vengono scontati fuori dal carcere.

 Sensibilizzazione

  •  Educazione alla legalità nelle scuole secondarie di secondo grado;

  • Sensibilizzazione delle comunità parrocchiali;

  • Itinerari di formazione sul volontariato per la giustizia; 

  • Convegni aperti al pubblico e a specifiche categorie interessate;

  • Percorsi di sensibilizzazione e formazione nelle comunità parrocchiali;

  • Individuazione tutor comunitari.

Promozione del volontariato in carcere

Dal 2005 la Caritas Velletri-Segni e la Caritas di Albano, con un gruppo di volontari già attivi in carcere, promuovono l’associazione Vol.A.Re. L’associazione si dedica all’ascolto e all’accompagnamento delle persone ristrette presso la Casa Circondariale di Velletri, sostenendole nel loro percorso di recupero e promuovendo attività trattamentali, sotto la supervisione dell’area giuridico-pedagogica dell’istituto. Inoltre, i volontari dell’associazione collaborano anche nei progetti rivolti all’esecuzione penale esterna.

Adozione di una prospettiva ripartiva

La Fondazione Caritas Velletri-Segni promuove una cultura della giustizia riparativa che abbia ricadute tanto in ambito penale quanto nella risoluzione dei conflitti che sorgono nella comunità. La giustizia riparativa pone al centro il danno alle persone arrecato dal fatto (reato o altro fatto che genera conflitto non di rilevanza penale) e da esso parte per ricostituire nuove relazioni. Il focus non è puntato sulla norma ma sulle persone -vittima, reo e comunità- e sul loro vissuto.

Lavori di pubblica utilità (LPU) e messa alla prova (MAP)

La Fondazione Caritas Velletri-Segni, in convenzione con parrocchie ed altri enti, a carattere religioso o laico, ha attivato sul territorio della diocesi circa quaranta posizioni lavorative per svolgere Lavori di Pubblica Utilità o attività di volontariato, nell’ambito di misure di esecuzione penale esterna al carcere o della messa alla prova.

  • Lavoro di pubblica utilità

Il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o enti del terzo settore. Il LPU si differenzia dal volontariato perché è inquadrato come un’attività lavorativa e l’ente ospitante è tenuto a rispettare tutte le norme che si riferiscono ai lavoratori, incluse quelle di sicurezza sul lavoro previste dal d.l. 81/2008. Può essere previsto come misura sostitutiva di pena detentiva oppure nell’ambito di una sospensione del processo con messa alla prova. 

  • Messa alla prova (MAP)

La messa alla prova per adulti è un istituto giuridico introdotto dal legislatore nel 2014. Grazie ad esso il processo può essere sospeso: all’imputato viene prescritto un programma che include anche un lavoro di pubblica utilità (LPU), oltre alla revisione critica della propria condotta, e, a seguito dell’esito positivo di questo periodo di prova, il giudice può dichiarare estinto il reato. Ciò che ispira questa misura è una logica riparativa che mette al centro il male commesso dalla persona e la incita a condotte che possano risarcire la società del male subito.

Può accedere alla MAP chi è indagato per i reati puniti con la sola pena pecuniaria o con pene detentive di piccola entità. Inoltre, la persona non deve aver usufruito in passato di una sospensione per messa alla prova né deve essere segnalata l’abitualità delle condotte devianti.

L’imputato viene affidato all’ufficio di esecuzione penale esterna (UEPE) per lo svolgimento di un programma di trattamento che prevede come attività obbligatorie, l’attuazione di condotte riparative e l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità: per quest’ultimo punto la Caritas può svolgere un ruolo importante offrendo alle persone imputate l’occasione di rendersi utili per la collettività.

Contatti:
Area giustizia ed esecuzione penale
Fondazione di culto e religione Caritas Velletri-Segni
E-mail: casa_sanlorenzo@yahoo.it 
Telefono/fax: 069630845
Giorgio Innocenti: 3939542469
Dorothea Nahyun Park: 3886485635